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L’utilità dei fiori selvatici nell’uliveto

L’errore che quasi la totalità degli ulivicultori compie ogni primavera è quello di distruggere meccanicamente o peggio ancora con l utilizzo di dannosissimi disserbanti, l’erba spontanea cresciuta sotto i nostri ulivi, prima ancora che questa sia giunta a fioritura. L’errore è triplice, primo perché se tutti gli uliveti mantenessero le erbe spontanee fino a fioritura la popolazione delle api che frequenta i nostri terreni si moltiplicherebbe. Questo darebbe come risultato una maggiore e migliore impollinazione dei fiori dell’ulivo con un conseguente aumento dei frutti, oltre che un risparmio dovuto alla mancata necessità di aiutare l’allegazione attraverso trattamenti chimici (dannosi per la nostra salute, falde acquifere, insetti etc). Due perché tra le erbe spontanee che crescono nella nostra meravigliosa penisola, vi sono diverse specie di leguminose, ricordiamo le più diffuse: sulla selvatica, veccia, trifoglio, meliloto, cicerchia, robinia etc. Le leguminose hanno la caratteristica di fissare l’azoto atmosferico al terreno ma ciò avviene al momento della fioritura, pertanto distruggendo le erbe prima della fioritura rinunceremo ad un concime gratuito, naturale, a centimetro 0 e perfettamente sostenibile.

Io nel mio uliveto agevolo la nascita delle leguminose seminandole, laddove mi accorgo che la loro presenza è scarsa. Così non sono costretto ad usare concimi chimici che sono la primaria ragione di inquinamento delle falde acquifere. In ultimo l’erba impedisce l’erosione del terreno e lo ombreggia trattenendo anche l’umidità.

Dimenticavo…cosa c’è di più bello di un uliveto fiorito?

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